Alcuni li hanno definiti cani eroi, altri angeli con la coda. Sono solo alcune delle espressioni utilizzate dalle persone con diabete e dalle loro famiglie per definire i cani allerta diabete.
Certo, la loro capacità di individuare le crisi glicemiche di un soggetto con diabete li rende un grande supporto, contribuendo a rendere più efficace la terapia del medico diabetologo e a ridurre la frequenza degli episodi di ipoglicemie e iperglicemie profonde.
Un cane da allerta, però, fa molto di più. È un caregiver (assistente) sempre presente accanto alla persona con il diabete, che può anche salvarle la vita. Da qui il fatto che siano considerati angeli con la coda e cani eroi. Vediamo perché.
I rischi del diabete di tipo 1
Il diabete di tipo è una malattia pericolosa. Curarla non è un’opzione ma è necessario per evitare gravi danni al proprio corpo. Le variazioni glicemiche non sono prevedibili. A digiuno, i valori della glicemia tra 70 e 99 mg/dl sono considerati nella norma. Al di sotto si parla di ipoglicemia, al di sopra di iperglicemia. Ma quali sono le conseguenze? In entrambi ci sono degli effetti nel breve termine e nel lungo termine.
Iniziamo dagli effetti delle ipoglicemie a breve termine.

Nel breve termine le ipoglicemie possono portare effetti come confusione e capogiri, con conseguenze come cadere, sbattere da qualche parte e procurarsi fratture e traumi alla testa.
Inoltre, un’improvvisa ipoglicemia può determinare anche perdita di coscienza e svenimenti, che in casa o sul posto di lavoro possono essere controllati se è presente qualcuno, ma che per chi è solo o per chi si trova in strada potrebbero causare gravi danni.
La riduzione della glicemia causa anche debolezza e affaticamento, con aritmie e palpitazioni. Tutti aspetti che rendono complicato affrontare con regolarità la giornata quotidiana. Infine, tra gli effetti più gravi di un’ipoglicemia c’è il coma ipoglicemico: uno stato di incoscienza profonda che può durare anche diverso tempo.
Le indicazioni fornite sono solo a scopo informativo. Consigliamo sempre di rivolgersi a un medico diabetologo o endocrinologo per una visita di controllo
Effetti e conseguenze ipoglicemie nel medio e lungo termine
Nel medio e lungo termine, gli effetti dell’ipoglicemia possono aggravarsi. La confusione e i capogiri possono portare a complicanze come traumi e fratture. Le convulsioni e le crisi possono essere causa di danni cerebrali, mentre debolezza e aritmie possono causare disturbi della memoria e un indebolimento del muscolo cardiaco. Infine, il coma ipoglicemico può portare a danni al cervello e anche al decesso.

Rischi delle iperglicemie
La glicemia alta, o iperglicemia, si verifica quando i livelli di glicemia nel sangue superano i valori a digiuno di 110-130 mg/dl. Cosa accade al corpo in queste condizioni nel breve termine? Le abbiamo riassunte nella tabella seguente.

Spesso si pensa che le iperglicemie siano meno pericolose delle ipoglicemie. Tuttavia, la presenza di troppi zuccheri nel sangue può portare a malattie cardiovascolari, ad affaticamento dei reni e a problemi agli occhi, tra cui retinopatie, glaucoma e cataratta.
Inoltre, in casi ancora più gravi, si può andare incontro al coma chetoacidosici con perdita di conoscenza e confusione. Si possono verificare anche neuropatie, come intorpidimento, dolore ai piedi e alle mani.
Rischi medio e lungo termine iperglicemia
Le iperglicemie non curate e non controllate nel tempo portano a una serie di effetti:
- ipertensione;
- danni agli organi vitali;
- ricovero in ospedale;
- insufficienza cronica renale;
- alterazione della vista;
- cecità;
- ulcere, infezioni gravi e amputazioni.

Regolarizzare la glicemia
La raccomandazione della Società Italiana di Diabetologia (SID) è quella di mantenere sempre la glicemia regolare in modo da evitare queste forme di stress per il corpo.
Gli strumenti come il glucometro o gli infusori hanno proprio lo scopo di evitare variazioni così improvvise della glicemia, con le conseguenze sopra elencate.
Ma allora i cani da allerta diabete a che servono? Sui benefici dei cani allerta diabete nel migliorare la qualità della vita si è discusso molto. Qui però ci vogliamo soffermare su come un cane allerta diabete può salvare la vita delle persone che assiste facendo alcuni esempi pratici.
Non sono un dottore, non mi sostituisco a nessuna moderna tecnologia, non curo il diabete, ma se ti prenderai cura di me… io mi prenderò cura di te per sempre.
Caso 1: il cane aiuta ad affrontare le iper e le ipoglicemie
È stato dimostrato che i cani allerta diabete funzionano nel rilevare con un accuratezza pari al 98% le variazioni glicemiche di una persona con il diabete. Grazie al loro fiuto e alla formazione tramite un protocollo specifico chiamato D.A.D. (Diabetic alert Dog), riescono a sentire le variazioni di odore dovute alle ipo o alle iperglicemie e percepire il cambiamento del comportamento della persona con diabete all’approssimarsi di una variazione glicemica, segnalandola.
Grazie a un cane allerta la frequenza degli episodi di ipoglicemie e iperglicemie profondi diminuisce in maniera significativa grazie al tempestivo avviso del cane, con enormi benefici medici. Ciò genera una netta riduzione degli effetti negativi che un’ipo e un’iperglicemia comportano per il corpo umano.
Caso 2: i cani salva vita
Ad oggi sono tantissime le testimonianze di cani allerta diabete in Italia formati dall’unico ente con un protocollo strutturato e con basi scientifiche per cani allerta, Progetto Serena Onlus, che hanno salvato la vita alle persone con diabete che assistono.
I casi sono diversi. C’è stato chi stava per entrare in coma ipoglicemico senza aver sentito il sensore mentre dormiva, e il cane lo ha svegliato. C’è chi si è trovato solo a casa in piena crisi glicemica e senza avere la forza di prendere il telefono per contattare amici o parenti, e il cane allerta, grazie a speciali tecnologie, è riuscito a chiamare aiuto. Infine, c’è chi si è trovato per strada a perdere conoscenza e il cane lo ha portato in un punto sicuro, prima di allertare i soccorsi grazie ad un apposito strumento come il PetTag.
Attenzione il cane allerta diabete non si sostituisce a un medico o un infermiere, non guarisce il diabete ne riduce le somministrazioni della glicemia o i controlli con il glucometro. Il ruolo di un cane allerta diabete è di supporto.
Caso 3: i cani come supporto alla famiglia
C’è poi un aspetto che, anche se meno eclatante, dimostra come i cani allerta diabete possano essere un enorme supporto per la famiglia, condividendo il peso del controllo glicemico.
Per la famiglia, le notti non sono più un incubo: oltre agli allarmi tecnologici, che può accadere di non sentire nel profondo del sonno, c’è il cane. L’abbaiare, il tirare la mano della persona o il grattare la zampa, sono diversi sistemi che un istruttore per cani allerta insegna per chiamare aiuto e che non possono essere ignorati, anche nel sonno più profondo.
Cano 4: i cani eroi
E poi ci sono i cani allerta che supportano le persone con diabete a vivere una vita che possiamo definire quasi ordinaria, accompagnandoli a fare sport, a vegliare su di loro mentre lavorano, a dare un aiuto ogni giorno alle persone con diabete.
I cani da allerta diventando uno strumento di inclusione sociale attraverso cui non ci si sente più con una patologia, non ci si sente limitati nel poter uscire con la paura di non sentire l’allarme della variazione glicemica o di non sentirsi bene. Al fianco delle persone con diabete c’è un cane allerta che può salvare la vita di tutti coloro che supporta.
Cani allerta salvavita: FAQ
Il diabete di tipo uno può portare a improvvisi picchi di ipoglicemia e iperglicemia non prevedibili da sensori o altre tecnologie. È un fattore che può portare a conseguenze gravi nel momento in cui si sta svolgendo una precisa attività. Con un cane allerta si ha una sicurezza in più.
No, il cane allerta diabete non sostituisce le tecnologie o altri strumenti medici. Non cura il diabete e richiede sempre il supporto di una terapia con un diabetologo. Il cane allerta è un supporto che aiuta a migliorare la qualità di vita delle persone.
In Italia, i cani allerta diabete sono preparati secondo un protocollo strutturato e con basi scientifiche da un’unica associazione di rilievo: Progetto Serena APS.