Progetti

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DIABETE

Avere un Cane pronto ad affiancarci ogni giorno, ad assisterci in una realtà che non può esser cambiata, è veramente utile. Basti pensare alla compagnia che fa un quattro zampe, all’amore incondizionato che ci offre, al fatto che – non essendo lui autonomo – ci inviterà ad uscire a fare quelle belle passeggiate così importanti per noi e per la nostra emoglobina glicata. E poi, non dimentichiamo una delle cose più importanti: le segnalazioni.

Il Cane segnala le variazioni glicemiche

L’inizio del lavoro sul Cane AllertaDiabete o Allerta Nel Diabete in Italia si rifà al 2012, Roberto Zampieri è stato tra i primi a studiarlo dal punto di vista della sua preparazione, come assistenza per le persone che soffrono di questa patologia. Nello studio, con il supporto scientifico del Prof. Enzo Bonora, con il protocollo di Progetto Serena, l’addestramento, o meglio la preparazione, avviene a casa della persona diabetica. Ogni cane, senza distinzione di razza, può diventare un cane allertadiabete, se soddisfa alcune caratteristiche. E’ un percorso nato e fatto come un abito su misura per la persona diabetica, per chi vive e convive con questa patologia.

La relazione tra il paziente ed il cane è ciò che fa la differenza. Il cane migliora la vita di un paziente che soffre di diabete mellito, fa da supporto sia nelle segnalazioni delle variazioni glicemiche, che nella sfera emotiva.

Barcollando arrivai in cucina per imbottirmi di zuccheri. Stordita, attesi che il mio sangue si appropriasse delle sostanze utili al riequilibrio corporeo. «Mi hai salvato la vita, Jack!»

dal racconto con protagonista Jack, nel libro Col Fiuto ti Aiuto di Roberto Zampieri

BATTEN DOG

Progetto Serena sta studiando vari protocolli per malattie rare, anche per pazienti affetti da Ceroidolipofuscinosi Neuronale (nota anche come Malattia di Batten)

Lo scopo di questo progetto è portare all’interno di un ambiente familiare  un cane addestrato ad hoc che possa diventare un aiuto concreto nella quotidianità delle famiglie colpite da ceroidolipofuscinosi neuronali (NCL). 

Batten Dog

Adotta un Batten Dog, Malattia di Batten

 

 

Un progetto sperimentale partito a Maggio 2021 e frutto della collaborazione attiva con l’ Associazione Nazionale CeroidoLipofuscinosi (A-NCL) e di Progetto Serena Onlus. 

Ha una durata di circa due anni e, in ogni fase, le famiglie sono affiancate da addestratori qualificati che seguono tutto l’iter dell’addestramento, adattandosi alle diverse esigenze familiari. 

Un Cane che diventa un Batten Dog!

Spronando i piccoli pazienti a eseguire quelle piccole azioni quotidiane che sono per loro una conquista e aiutando i genitori a riconoscere i momenti più critici, e a rendere meno complessa la gestione familiare.

Le ceroidolipofuscinosi neuronali (NCL) – comunemente conosciute come Malattia di Batten – sono un gruppo eterogeneo di patologie genetiche neurodegenerative. Queste patologie colpiscono soprattutto bambini in età prescolare, ma anche adolescenti e adulti.

C19 SCREENDOG

Alcuni studi scientifici pubblicati recentemente su riviste internazionali mostrano la capacità dei cani da rilevamento di fiutare, con elevata sensibilità e specificità i VOC (sostanze volatili contenute in molti campioni biologici), contenuti in campioni di saliva, secrezioni tracheobronchiali o sudore ascellare di soggetti positivi al test molecolare, per il rilevamento di Sars-Cov 2.

Il progetto C19 Screendog ha preso il via già dalla fine di marzo 2020, in seno a Progetto Serena APS.

Nel mondo, i cani sono già addestrati a rilevare gli odori di alcuni tumori, la malaria ed il Parkinson, nonché a prevenire casi di epilessia e sbalzi glicemici. E possono rilevare Sars-CoV-2 con una precisione sorprendente, anche prima che si manifestino i sintomi dell’infezione Covid-19.

I cani possono fornire un metodo di individuazione rapido e non invasivo, arrivando a valutare ciascuno fino a 200 persone all’ora, ed essere utilizzati negli aeroporti, come i cani antidroga. O nelle scuole ed evitare ai bambini il fastidioso test, molto invasivo, a livello naso faringeo.

E’ stato dimostrato che, con una metodologia di preparazione semplice, ma seria, si ha un sistema di controllo immediato, che ricorda la preparazione del cane molecolare. Il cane può segnalare la presenza di un positivo al COVID 19, con risultati anche del 100%. I cani da rilevamento sanno fiutare con elevata sensibilità e specificità i VOC (sostanze volatili contenute in molti campioni biologici), contenuti in campioni di saliva, secrezioni tracheobronchiali o sudore ascellare di soggetti positivi al test molecolare per il rilevamento di Sars-Cov 2.