Iside e Giovanni
Giovanni è un giovane di 36 anni di Caselle in Pittari, una cittadina medievale in provincia di Salerno, dove gestisce un panificio di famiglia. Iside è una meticcetta che oggi ha 7 mesi e pesa poco più di 6 chili, ma che dà supporto a Giovanni. Come?
Iside ha iniziato il percorso da Diabetic Alert Dog (cane allerta diabete) di Progetto Serena da poco più di un mese. Sono andato di persona a intervistare Giovanni per capire qual è la sua storia e perché abbia scelto Progetto Serena APS.
La storia di Giovanni
Entrando a Caselle in Pittari si rimane subito affascinati da questa cittadina, piccola e arroccata su una collina vicino al monte Cervati, da cui sgorgano le acque del fiume Bussento. Siamo nella zona interna della Campania, in provincia di Salerno. Qui è nato Giovanni, che all’età di un anno e mezzo è risultato affetto da diabete di tipo 1. Giovanni ci accoglie nella sua casa con grande cordialità, dove vive con la compagna Alessia.
È uno sportivo, amante della corsa e delle maratone, come dimostrano alcuni premi esposti sul camino del soggiorno. È un gran lavoratore, che affianca il padre e la nonna nell’azienda di famiglia, lo storico Panificio Risoli della città.

Per l’occasione ho accompagnato Sabrina Carbone, l’istruttrice di Progetto Serena Onlus per la provincia di Napoli e Salerno per la sua lezione settimanale.
La prima domanda che pongo a Giovanni è quando ha scoperto di essere diabetico. Giovanni risponde di ricordare di aver sempre convissuto con questa malattia, dato che gli è stata diagnosticata nel 1990, quando aveva appena un anno e mezzo. Ricorda che allora non c’erano né glucometri né infusori, e che riuscire ad avere una regolarità nella glicemia era sempre un problema.
Perché Progetto Serena?
A questa domanda Giovanni mi racconta che la sua famiglia è sempre stata amante dei cani, in media da due a cinque esemplari, grazie alla fortuna di avere una casa in campagna. I cani, però, erano sempre tenuti in giardino.
Già quando era piccolo, aveva notato che alcuni di loro cambiavano comportamento quando lui si sentiva stanco a causa di crisi glicemiche. Ricorda, ad esempio, Tigra, una femmina di razza Boxer che gli si sedeva vicino quando lo vedeva particolarmente affaticato.
La passione per gli animali è parte integrante della crescita e della vita di Giovanni. Mi racconta che, oltre a Iside, che vive con lui, possiede anche una casa in campagna dove alleva cavalli e tiene altri tre cani.
La sua giornata inizia la mattina alle 4:00, quando si sveglia per andare al panificio, dividendosi tra lavoro, la compagna e la sua passione per lo sport.
Quando è venuto a conoscenza di un’associazione come Progetto Serena, che formava in famiglia i cani per segnalare il diabete, il pensiero è stato subito quello di valutare di iniziare un percorso.
Perché un cane da diabete?
Mentre parliamo, Giovanni si controlla diverse volte la glicemia con la capillare, soprattutto quando Iside gli si avvicina e lo gratta. Inoltre, è inevitabile notare il microinfusore sotto la maglietta da sportivo.
L’incontro con Progetto Serena è avvenuto intorno al 2016, quando, recandosi a un controllo, venne a conoscenza di Progetto Serena Onlus e dei cani da diabete in Italia. Alla domanda sul perché non abbia iniziato subito, mi ha spiegato che non era ancora il momento, dato che viveva ancora a casa dei genitori. Inoltre Progetto Serena era appena agli inizi (il primo cane allerta diabete in Italia è del 2014).
Solo nel 2022, dopo l’arrivo della compagna Alessia, attuale caregiver, il pensiero di iniziare il percorso per un cane da assistenza per il diabete è diventato sempre più concreto.

In particolare, Giovanni è uno sportivo e durante l’allenamento, la segnalazione di un sensore non sempre arriva in tempo, ma solo quando c’è già una crisi glicemica. Inoltre non sempre si riesce a sentire l’allarme durante la notte, con la conseguenza di svegliarsi continuamente e non riposare bene.
Giovanni ricorda che il suo primo incontro, avvenuto nel 2013, con un microinfusore non è stato il massimo, dato che gli appariva poco pratico, soprattutto per chi fa sport. C’è voluto diverso tempo per abituarsi a questo strumento e normalizzare così l’andamento della glicemia quotidiana.
Così Giovanni e Alessia hanno deciso di contattare Progetto Serena Aps a dicembre 2024, e incontrare Sabrina Carbone l’istruttrice che segue oggi i percorsi per Napoli e Salerno e provincia.
Iside nella vita di Giovanni
Come si è giunti a Iside? Giovanni voleva un cucciolo che potesse tenere a casa e portare sempre con sé. Così cercando, ha trovato Iside una meticcetta che allora aveva poco più di 40 giorni. Iside oggi ha 7 mesi e pesa poco più di 6 chilogrammi, ma è audace nell’imparare e soprattutto molto insistente nel segnalare di aver percepito l’odore del campione di garza con cui inizia la fase di formazione del percorso D.A.D. (Diabetic Alert Dog).
Il suo percorso è iniziato da poco circa due mesi e l’istruttrice Sabrina sta ancora lavorando sul riconoscimento dell’odore delle ipoglicemie e delle iperglicemie. Per adesso Iside riesce a individuare la garza utilizzata e a segnalare grattando con le zampe in modo insistente.
Siamo solo agli inizi, ma già si vedono tutti quei meccanismi della formazione del cane in famiglia. È Giovanni a premiare Iside, a capire come deve comportarsi e a conoscere le sue reazioni quando percepisce l’odore: tutto sotto la supervisione dell’istruttrice Sabrina.
Nell’incontro che abbiamo fatto, la cagnetta ha iniziato a lavorare anche fuori casa: un passo successivo per generalizzare l’individuazione dei cosiddetti VOC (composti organici volatili).
Iside non è un dottore, non si sostituisce a nessuna moderna tecnologia, non guarisce il diabete di Giovanni, ma l’accudimento reciproco e l’empatia che si è creata permettono di migliorare la vita di Giovanni e anche quella di Iside. Una relazione che durerà per tutta la vita.
Come iniziare il D.A.D. in Campania
Per iniziare il percorso Diabetic Alert Dog in Campania, basta contattare Progetto Serena a questo link, utilizzando uno dei canali previsti.
Vi metteremo in contatto con l’istruttore di zona, a cui farete riferimento per il percorso. Il primo incontro è senza impegno, solo informativo.