Francesco è un giovane personal trainer di 27 anni, di Napoli. Mya è una femmina di golden retriever. Cosa hanno in comune? Entrambi affrontano ogni giorno la lotta contro il diabete di tipo 1.
Mya è un cane allerta diabete di Progetto Serena Onlus, il primo cane allerta a Napoli, preparato dall’istruttrice cinofila di Progetto Serena, Sabrina Carbone.
Un percorso durato due anni, in cui si è completata la formazione in famiglia di Mya, che ha imparato a segnalare il 99% delle crisi glicemiche di Francesco.
La vita di entrambi è cambiata, rendendola una storia che è stata oggetto anche dei media, con un’intervista sulla Rai nel programma la “La Vita in Diretta”.
Mya entra nella vita di Francesco

Chiamatelo istinto di mamma o capacità di previsione, la nostra storia inizia circa 8 anni fa, quando la madre di Francesco, Barbara, sente parlare dei cani allerta diabete di Progetto Serena.
Questa associazione di promozione sociale (APS) era agli inizi della sua attività, dato che il primo cane allerta diabete in Italia era stato formato solo un paio di anni prima, nel 2014.
Barbara prende, in un allevamento una golden retriever femmina, che chiama Mya, e contatta così Progetto Serena.
Anche se si era agli inizi del programma Diabetic Alert Dog (DAD) in Italia (cani allerta diabete), erano già presenti degli istruttori formati, tra cui l’istruttrice cinofila Sabrina Carbone, anche lei di Napoli, a cui è stata affidata la formazione di Mya.
Il percorso di Mya
Il ruolo di un istruttore di Progetto Serena va oltre la preparazione del protocollo diabete. Infatti, Sabrina ha consigliato Barbara e Francesco su diversi aspetti legati alla crescita di Mya, dalle regole basi dell’educazione all’importanza di effettuare un percorso di socializzazione presso un centro cinofilo competente.
Il percorso DAD (diabetic alert dog) è iniziato che Mya aveva sei mesi con un lavoro fatto a casa in cui si è insegnato alla cucciolona a riconoscere le variazioni di odore legate alle crisi glicemiche.
I cani per allerta diabete sono capaci di percepire le più piccole variazioni di odore nel corpo umano della persona che assistono dovute alle ipoglicemie e alle iperglicemie.
Attenzione il cane allerta diabete non si va a sostituire a un medico o un infermiere, non guarisce il diabete ne riduce le somministrazioni della glicemia o i controlli con il glucometro. Il ruolo di un cane allerta diabete è di supporto.
Come Mya segnala a Francesco

La formazione di un cane allerta diabete con il protocollo DAD prevede diversi step.
Uno di questi è la creazione di una forte relazione empatica tra Mya e Francesco, grazie alla quale il cane riesce a individuare il 99% delle variazioni glicemiche.
È stato dimostrato dalla scienza che la relazione aiuta i cani da diabete a individuare anche le variazioni nei comportamenti della persona con diabete come irrequietezza, aumento della sudorazione, movimenti repentini, aumento della frequenza respiratoria.
Con il supporto dell’istruttrice cinofila Sabrina e della famiglia, Mya e Francesco sono diventati inseparabili.
La formazione in famiglia è un altro dei punti cardine del protocollo cani allerta diabete di Progetto Serena. La formazione del cane avviene con la supervisione dell’istruttore ma con la persona con il diabete, che dovrà poi ripetere gli esercizi tra un incontro e un altro.
Mya ha imparato prima a segnalare le variazioni glicemiche abbaiando , Nel caso in cui Francesco non sia raggiungibile oppure non si accorga della sua azione ha imparati a chiamare i genitori di Francesco oppure la sorella Federica.
Nei cani allerta diabete si parla di formazione, dato che il cane impara ad agire in autonomia, non legato a un comando specifico, ma acquisisce competenze tali da valutare il livello della variazione glicemiche e agire di conseguenza.
Mya nella famiglia di Francesco
Mya aiuta Francesco a mantenere sotto controllo i livelli di glicemia, evitando le ipo e le iperglicemie, con effetti potenzialmente pericolosi.
Infatti è capace di segnalare, con quasi 40 minuti di anticipo, una variazione anche in un momento in cui Francesco non presenta sintomi.
Francesco, così, si misura (dato che, ricordiamo, Mya non sostituisce le tecnologie oggi messe a disposizione per le persone con diabete ma è un supporto in più) e, nel 99% dei casi Mya ha ragione: è in atto un crollo o un aumento della glicemia.
E se Francesco è da solo? Sabrina ha insegnato a Mya a utilizzare un apposito tappetino progettato da Progetto Serena, che, una volta premuto dalle zampe di Mya, fa partire una telefonata ai genitori e ai parenti.
Come espresso dalla mamma Barbara, il beneficio che ha portato Mya non è solo per Francesco, ma anche per tutta la famiglia.
La cagnetta è stata capace di far vincere la paura dei cani alla sorella di Francesco, Federica, oltre a dare maggiore serenità a tutta la famiglia. Ad esempio, le notti sono serene, dato che a vegliare su Francesco c’è Mya.
Ma il ruolo del cane allerta diabete va oltre quello di un cane da allerta: è una compagnia per tutti, oltre a essere una fonte di gioia e di amore.
Come iniziare il percorso DAD a Napoli
I benefici di un cane allerta diabete sono davvero tanti, e questa è una delle tante storie che li evidenziano.
Per chi vuole iniziare un protocollo Diabetic Alert Dog a Napoli o in Campania ecco cosa sapere:
- l’unica associazione che ha un protocollo strutturato e con basi scientifiche in Italia è Progetto Serena, un’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro;
- per il progetto è previsto un rimborso spese da pagare a Progetto Serena;
- il percorso dura circa 18-24 mesi;
- per iniziare il percorso, basta contattare la segreteria selezionando il seguente link.