I puppy walker sono famiglie che vengono impiegate nel sistema dei cani da assistenza nei primi mesi di vita, utili per rafforzare l’affidabilità di supporto del cane. Questo aspetto è fondamentale, dato che un service dog deve essere un animale con competenze comportamentali, sociali e capacità di adattamento che gli permettono di essere sempre presente vicino a chi ha una specifica patologia.
Tuttavia, negli ultimi anni si pone sempre più attenzione al benessere del cane, al apri di quello degli esseri umani. In questo contesto anche il sistema del puppy walking è stato analizzato da questo punto di vista. In un’ottica di tutela del cane, ci sono diverse critiche da parte delle associazioni che creano i cani da assistenza. Scopriamo quali sono le caratteristiche di questa metodologia e quali sono le alternative.
Cos’è il modello puppy walker
Il Puppy Walker (PW) o comunemente famiglie puppy walker è un sistema basato su persone che ospitano e crescono i cuccioli destinati a diventare cani da assistenza, per i primi 8-10 mesi di vita.
La loro funzione è sia di natura logistica sia sociale: un’associazione specializzata nella preparazione dei cani allerta non deve preoccuparsi di supportare la fase iniziale di crescita e di adozione che altrimenti ricadrebbero interamente sull’organizzazione.
Il cane che dovrà diventare da assistenza medica come quello per i non vedenti oppure i cani allerta diabete vengono così affidati a una famiglia che abbia competenze specifiche in ambito cinofilo e che possa così offrire al cane un luogo in cui ambientarsi, socializzare e fare le relative esperienze.

Puppy walker quali sono i benefici
I puppy walker svolgono un ruolo fondamentale nella socializzazione precoce, un periodo critico che si apre tra le 3 e le 12 settimane di vita del cucciolo, quando i cani sono curiosi e affrontano le nuove esperienze senza paura.
I compiti assegnati ai puppy walker includono l’introduzione graduale a una vasta gamma di stimoli ambientali:
- familiarizzazione con l’ambiente domestico;
- esposizione controllata a rumori comuni (come l’aspirapolvere o la musica);
- abituazione all’uso di collare, pettorina e guinzaglio.
Il puppy walker è anche responsabile dell’educazione iniziale e di insegnare al cane le regole basilari di convivenza, come insegnare al cucciolo a fare i bisogni fisiologici all’esterno, a stare composto durante i viaggi in auto, a non salire su divani e letti e a rimanere tranquillo quando si trova da solo.
I limiti del sistema Puppy Walker
Tuttavia, il sistema puppy walker comporta anche alcuni limiti. Non deve essere considerato come giusto o sbagliato, ma si deve rapportare al benessere del cane.
La domanda da porsi è: il puppy walker comporta stress per il cane oppure no? Quanto influisce sui costi di un percorso per cane da assistenza? Ci sono possibili alternative?
La tutela del benessere animale
Un primo limite del puppy walker è oggi legato alla tutela del benessere animale. Infatti, il passaggio dal puppy walker alla famiglia finale in cui il cane dovrà svolgere il compito di assistenza è una forma di distacco.
Il primo distacco mamma/cucciolo/ fratellini è inevitabile e se condotto in modo corretto, con il supporto di persone competenti, sarà un passaggio non traumatico. Facciamo riferimento a un cane di 60/90 giorni che deve ancora andare alla scoperta del mondo per acquisire tutte le competenze necessarie per vivere serenamente all’interno di una famiglia.
Cosa succede se si aggiunge una famiglia puppy walker? Il cucciolo considererà questa famiglia un punto di arrivo, dove vivere le prime esperienze ed acquisire le sue sicurezza. L’affetto e il supporto della famiglia crea un legame molto forte con il cucciolo data anche la sua età in cui si stanno sviluppando le sue competenze ambientali e sociali.
Il passaggio da una famiglia amorevole puppy walker a un altra (quella finale), anche se questa sarà altrettanto amorevole diventa in realtà un nuovo punto di partenza con un nuovo distacco a distanza di circa 12 mesi.
Questo causerà sicuramente ansia e stress nel cane che dovrà affrontare un nuovo grande cambiamento proprio quando aveva imparato a relazionarsi con le persone che lui credeva potessero assicurargli una base sicura.
È ormai noto che il distacco da cucciolo è molto più semplice mentre per un cane adulto è molto più difficile adattarsi ancora una volta ad un nuovo cambiamento. Ciò può causare diverse conseguenze:
- conseguenze comportamentali;
- sanitarie;
- operatività.
E tutto a discapito di una corretta relazione uomo/cane, base essenziale ed indissolubile per la costruzione di qualsiasi rapporto futuro.
1) Conseguenze comportamentali
Il distacco dalla famiglia puppy walker comporta uno stress per il cane. L’animale può apparire instabile emotivamente, con effetti anche sul carattere e sul suo comportamento.
Le conseguenze comportamentali dirette possono essere un aumento d’ansia, un profondo disagio, che si manifestano con vocalizzazioni eccessive, irrequietezza o comportamenti distruttivi. Questo comportamento può sfociare anche in patologie come l’ansia da separazione.
Un cane che vive alti livelli di stress avrà una minore capacità di gestire gli inevitabili fattori di stress degli ambienti richiesti per un animale da assistenza.
2) Effetti sulla salute
Gli effetti di stress, ansia, tristezza o di patologie comportamentali come l’ansia di separazione hanno conseguenze non solo sul comportamento ma anche sulla salute del cane. Ci sono ripercussioni sanitarie come una maggiore suscettibilità alle malattie in seguito a stress ripetuti.
3) Operatività
Un altro aspetto da considerare è una maggiore difficoltà di creare una relazione empatica tra il cane e la persona con disabilità. Questo aspetto è uno dei più grandi problemi che si evidenzia nei cani preparati in sedi diverse rispetto a quelle in cui si trova la persona con disabilità.
La situazione può essere anche inversa. Non avendo cresciuto il cane sin da cucciolo, è la stessa famiglia a trovarsi in difficoltà a relazionarsi con il cane, e a non riuscire a integrarlo.
Costi del puppy walker
Un altro aspetto da considerare sono i costi. Quando nacque la metodologia del puppy walker, il ruolo di queste famiglie era basato sul volontariato. I puppy walker offrivano gratuitamente il loro supporto al fine di ridurre i costi per un cane da assistenza sia per le associazioni che li preparavano sia per le famiglie a cui erano destinate.
Oggi la situazione è cambiata. Sono poche le associazioni che vengono supportate da puppy walker volontari, mentre questa figura è diventata un vero e proprio lavoro. L’effetto è portare a una crescita esponenziale del costo di un cane da assistenza.
L’alternativa la Puppy Walker: la formazione in famiglia
Il metodo puppy walker ha però un’alternativa: quello della formazione in famiglia di un cane da assistenza. Questa metodologia è nata nel 2014 in Italia, ad opera dell’associazione Progetto Serena APS, inizialmente per i cani da allerta diabete. È però un protocollo modulare che può essere quindi adottato per tutte le tipologie di cani da assistenza.
Ma che significa formazione in famiglia e perché è un’alternativa alle famiglie puppy walker? Il protocollo prevede che il cane sia formato in famiglia con la partecipazione attiva di quest’ultima e della persona che ha disabilità sotto la guida di un istruttore qualificato che andrà a casa della persona con disabilità.

Il cane sin da cucciolo entra subito nella famiglia in cui rimarrà per tutta la sua esistenza. Si evita così il distacco che prima abbiamo indicato.
I benefici sono anche altri. Grazie al fatto che il cane vive il quotidiano con la persona con diabete o con altra disabilità c’è la sicurezza che si formi quella relazione empatica necessaria e fondamentale per svolgere l’attività di supporto.
Inoltre, il cane non individuerà la sua attività di assistenza come un lavoro, ma sarà parte integrante della sua routine quotidiana.
Il cane avrà una casa per tutta la sua vita, anche durante la vecchiaia o se si forma un altro cane da assistenza più giovane.
Infine, c’è anche un vantaggio economico. I costi per la formazione di un cane da assistenza in famiglia si riducono del 70%, dato che non si dovrà affrontare la spesa di un puppy walker.
Quali sono i pro e i contro della formazione in famiglia
| Pro | Contro |
|---|---|
| Il cane è della famiglia | I costo del cane è a carico della famiglia |
| Il cane cresce insieme alla persona con disabilità | L’educazione del cane deve essere fatta dalla famiglia |
| Creazione di empatia | È necessario che la famiglia faccia attenzione a far acquisire al cane le dovute competenze. |
| Il cane non subisce ulteriori distacchi | |
| Riduzione dei costi di formazione | |
| Nessun problema di operatività | |
| Il percorso inizia sin da subito |
Puppy Walker nella formazione in famiglia: eccezioni, non regola
Come più volte precisato in questo articolo, il metodo del puppy walker non è né giusto né sbagliato. Quello che oggi si pone al primo posto è il benessere del cane.
Tuttavia, il puppy walker può essere utilizzato in casi eccezionali anche nel protocollo in famiglia, ma azzerando la problematica del distacco. L’esempio è quando un cane non può entrare subito in una famiglia per alcuni problemi sanitari della persona con disabilità.
In questo caso, nei protocolli cane da assistenza in famiglia, l‘istruttore o l’associazione si prenderà in carico il cane, ma facendo in modo che l’animale viva la maggior parte del tempo con la famiglia. In questo senso si applica una sorta di metodologia puppy walker.
Un’altra situazione è per cani già adulti che vengono adottati dalle famiglie con disabilità. In questa situazione l’istruttore può intervenire per effettuare la transizione in famiglia in modo adeguato e al contempo educare il cane.Il principio di base rimane sempre lo stesso. Se è vero che il cane da assistenza offre un supporto a persone con disabilità, oggi l’attenzione è rivolta anche al benessere animale.
Puppy walker: domande frequenti
Il metodo puppy walker prevede che venga utilizzata una famiglia diversa da quella della persona con disabilità, che gestirà il cane per i primi 12 mesi, facendogli acquisire adeguate competenze e le basi dell’educazione.
Non si può dire che il puppy walker sia giusto o sbagliato. Quello che si deve valutare è il benessere animale. Oggi, però, esistono alternative come la formazione in famiglia.
La formazione in famiglia del cane da assistenza prevede che il cane appartenga alla famiglia e venga preparato a casa della persona con disabilità con la sua partecipazione attiva, ove possibile.


